sabato 3 settembre 2016

Cap. 3 - Da tre mesi a Maputo. "Kanimambo bro"


Capitolo 3. Da 3 mesi a Maputo. 

Premessa: mentre aggiornavo il post oggi 
di colpo (pam!)
è scomparso tutto quello che avevo già postato ieri. 
Fortunatamente per il computer dell'ufficio avevo salvato il testo 
in un doc word o a quest'ora avevo già spaccato tutto 
bestemmiando così forte da far crollare una basilica.  
Comunque oggi l'allineamento del testo a sinistra non funziona,  
(un computer di destra?)
quindi mi scuso a nome di questo blogspot.demmerda 
e subiamoci tutti la lettura con il testo centrato nel mezzo... 
Macchine... 
Lo dico con lo stesso tono sconsolato con cui spesso le Donne dicono 
Uomini... 




Narghilè e caffè, Istanbul, Beirut, Gerusalemme e un Italiano a Maputo, 
 nell’Avenida Eduardo Mondlane in un caffè di Libanesi.   
Ci vengo perchè il caffè è buono e il profumo del narghilè 
mi riporta in Medio Oriente. 
Qui tra i Mozambicani noi Mediterranei sembriamo tutti fratelli,  
stesse facce barbute da brutti ceffi.  



Domenica mattina.

Mi sveglio e…  Sono da 3 MESI A MAPUTO.
29 Aprile 2016, giornata mondiale della Danza 
e il giorno dopo: giornata mondiale del Jazz.. Yo! 

Oggi invece mi sono svegliato a scrivere questo post, 
com 3 mesi di ritardo, ops, sono già 4. 

Cazzo me ne frega, sono 16 anni che “sto finendo” di scrivere il mio primo libro. 

Mi ricorda Johnny, un amico, un grande amico, 
quando passavo a citofonargli e lui rispondeva “scendo subito...” 
e passavano tranci di ore, potevo portarmi da studiare sotto casa sua 
e nell’attesa portarmi avanti col programma dei sucessivi tre anni. 
Una volta m sono laureato sotto casa sua. 
Una volta con Frank abbiam fatto un esperimento: 
siam passati a citofonare a Johnny, “sto scendendo...” 
e ce ne siamo andati. 
Abbiam fatto in tempo a farci un aperitivo in centro 
prima che Johnny ci chiamasse al telefono per chiederci stizzito 
“ma dove cazzo siete?” fratè, ma dove cazzo stavi tu? 



Ok che viveva al 7º piano, ma sembrava che per scendere da là 
facesse i gradini sui gomiti, e ad ogni pianerottolo 
una declamazione sui cantici di Dante, 
mentre là in basso gli amici ripassano i Santi del calendario, 
offendendoli e nominandoli invano. 

Santo pianerottolo, ma come cazzo stavamo. 
Beh, meglio di oggi certamente. 
Almeno a quei tempi la preoccupazione era solo 
se farsi un gelato da Giulio o un trancio di pizza da Nello. Bella fratello. 

E mo Johnny si sposa e chissà se riesco a tornare in Italia 
per vederlo ao vivo e scassarmi alla festa. 
E minkia se ne ho da raccontare dopo 7 mesi in Mozambico, miiinkia! 

Questo é l’ultimo post dove parlo dell’esperienza personale 
di un italiano “post Lx” in Mozambico. 
Dal prossimo post saranno solo racconti “come un vero scrittore”. 

L’unità interna conosciuta come memoria è piena di storie e idee, 
devo riversare tutto su carta e postare tutto, devo svuotare la testa, 
non solo i coglioni. 

La vita a Maputo si sta addentrando sempre di più nella realtà locale, 
s’intreccia con fatti e personaggi, già non posso condividere pubblicamente tutto. 
Mi ricordo che sono “un bianco” solo quando abbasso lo sguardo 
e vedo le mia braccia e le mie mani, non esistono razze, 
esistono persone buone e stronzi e spesso dipende da come ci alziamo al mattino. 

Sono cambiato abbastanza da avere saudade, 
ma ho trovato quello che volevo. 




















i miei compagni di viaggio mozambicani 
ad attuare in Fortaleza sotto ad un murales 
fatto da un amico Artista italiano "Nemos".  




Da lassù è sempre tutto bello, come nel progetto originale.
Manca solo la savana e la natura selvaggia 
per potermi perdere del tutto e forse arrivare a quel punto di non ritorno
 dove non ha più importanza niente se non il presente. 

Mi sono ritrovato a sentirmi nel mondo, 
a percepire cosa significa essere presente su questo pianeta, 
non solo nel luogo dove stai adesso. 
A volte mi dimenticavo anche di stare a Maputo, 
sto nel mondo e basta. 

Sto in un punto X o Y. 

J! 

Ci sono le palme, tanta frutta saborosa,
la sabbia al posto dell'asfalto, 
la fame al posto del malcontento politico, 
la morte al posto della paura, 
la vita al posto del ristagno, 
pipistrelli grandi come cani, 
un cielo sempre stellato, 
costellazioni al contrario, 
la Luna sorride di più da questo lato, 
mi ritrovo spesso eccitato ed emozionato, 
tanti colori divertenti, 
su gioca un po' con questo mondo, 
é la nostra dimensione, 
senza copie e senza eguali, 
ma ricordati il passaporto 
il giorno che ti presenti all'aeroporto 
per non avere guai legali 
e pensare solo a viaggiare con queste ali. 


https://www.youtube.com/watch?v=fSDNJzxuVaw 

Vivere in città è un grande sacrificio, tante comodità 
ma anche tante distrazioni e mille-mila intenzioni 
che si perdono tra quattro orizzonti e poco più di otto diverse destinazioni.

E anche in questa città 
la storia è sempre la stessa. 

https://www.youtube.com/watch?v=XYli-EB4gxM  

Nord, Sud, Ovest, Est. 
(Se pensi agli 883 te meno) 
E andiamo di Geografia, dai che ti fa bene. 


Guardando verso Nord: tutto il Mozambico, 
Tanzania, Kenia e tutta l'Africa fino al Cairo, 
poi un tuffo nel Mediterraneo, 
Salento e risalendo fino a casa, nella mia Gallacity.   


Guardando a Est: acqua, acqua, 
se va di culo incontriamo il Madagascar 
altrimenti è tutto Oceano Indiano (l'Indico) 
fino all'Oceania e ai koala in Australia. 


Guardando verso Sud: Sud Africa, acqua, acqua 
e poi Antartide e pinguini.  
 




Guardando verso Ovest: Swazilandia, Sud Africa, 
passiamo esattamente tra Johannesburgo e Pretoria, 
Botswana, Namibia, acqua, acqua 
e sbarchiamo in Brasile sotto a Rio de Janeiro 
(il fiume di Gennaio) 
inseguendo il Sole, inseguendo il tramonto. 




"Chasing the sun" Atlantico. Addis Abeba > São Paulo. 
Verso Ovest, inseguendo il Sole e QUI "Minkia quant'acqua" 
nel punto esatto in cui da Nord a Sud è un "corridoio" tra i due poli. 
Voar para o Oeste. Perseguindo o Sol.

Oh, stiamo su una palla di pianeta, 
è rotonda mais ou menos, então, vamos dar uma volta. 







A dimostrare che Frank aveva ragione a dirmi 
“fratello, tu c’hai più culo che anima” 
da quando lavoro al Dipartimento Cultura, oltre agli eventi e belle iniziative 
era arrivata la sorprendente notizia che dovevo creare 
un team di 20 persone per una delegazione culturale 
che rappresentasse l’Università e il Mozambico 
nel progetto Simposio 2016 in Brasile, in collaborazione con l’università UNILAB, 
creata appositamente durante l'amministrazione di Lula 
per rafforzare la cooperazione tra i paesi di lingua Lusofona. 

E così è successo di partira da Maputo destinazione Fortaleza 
e poi altre tre ore di autobus fino a Baturité. 
L’universitá UNILAB è in un’aldeia calda, secca e isolata, chiamata Redenção. 
La dove iniziò la liberazione degli schiavi. 











Adesso è un paesino pieno di contadini, di professori e di studenti 
da Capo Verde, Guinea, Angola, São Tomé e Principe, Timor e Mozambico. 

Sto ancora editando e preparando foto e video 
per una presentazione pubblica. 
Solo Felix, chitarrista e fondatore della Banda CV, 
la banda della Politécnica, 
solo lui ha fatto 1250 selfie... 

E me li sono dovuti vedere tutti per selezionare le foto utili. 

São Felix! 













Ethiopian airlines è fantastica, ci hanno offerto tantissimo vino,  
salatini e clima da open bar
party privè a 11mila metri di quota, spettacolo. 
"Addis-bebada"


Era iniziata con: io da solo a guardare ammirato l'Oceano e le nuvolette, 
era passata ad una chiacchierata filosofica e "we love this planet earth" 
degenerò in una grande bevuta tra Brasiliani, Mozambicani, 
un Italiano e un amico del Bangladesh... 


M.I.B. Moçambique Italia Bangladesh 


 







Selfie da praia, ritrae perfettamente 
il Benessere raggiunto una volta arrivato in una spiaggia di Fortaleza, 
aragosta grigliata, lime, agua de coco, 
massaggio di un'ora in spiaggia, 
tardone brasiliane che ci provano spudoratamente
e l'emozione di fare il bagno nell’Atlantico, ma dall'altro lato
"dall'altra sponda"
scoprendo che in Brasile l’Atlantico è caldo. 
Non come l’Oceano Indiano “l’indico” 
ma comunque gradevolissimo rispetto ai masochistici bagni 
lungo le spiagge portoghesi. 


Ma tu guarda che figata imparare il Portoghese 
e ritrovarsi connesso tra Africa e Brasile. 


Ti amerò per sempre Lisbona, ti devo tutto, 
Dio non offenderti, non sono gay, normale che tra te e una città 
scelgo quella che finisce con la “a”. 

Non sono blasfemo, non sono grezzo, 
semplicemente l’italiano non è più solo la mia lingua madre 
ma anche la dimensione in cui sfogo tutto 
e con cui offendo chiunque se lo meriti qui a Maputo. 

Un "vaffa" nel Mondo. 

È bellissimo mandare aff’anculo qualcuno qui, 
si dimenticano della tua faccia brutta e incazzata 
e si mettono a sorridere capendo che sei italiano 
“vafanculo vafanculo, uè italiano! Materazzi! Va bene! Ragazzo!” 
ma che culo essere italiani, stiamo simpatici a tutti. 
A parte inglesi e altri invidiosi. 
Anche in Etiopia non riescono ad avere rancore, 
preferiscono fare due chiacchiere con me 
e cercare di vendermi due canne a 10 dollari.. Suca! 

E sinceramente parlando, Dio non sa cosa sia una bestemmia, 
manco gliene fotte qualcosa e non ha mai scritto libri. 

Apro e chiudo una parentesi: la religione m’ha davvero rotto il cazzo. 

Riesco a sentirmi a mio agio ovunque, riesco a socializzare ovunque, 
ma se per sbaglio sto parlando con giovani musulmani 
e se per sbaglio il Corano entra nella discussione è la fine, 
o meglio, è l’inizio della pagliacciata. 

COME CAZZO FA UNO A CREDERE CHE DIO ABBIA SCRITTO UN LIBRO? 

Già all’oratorio, a catechismo, già all’ora con 10 anni mi facevo dubbi e questioni. 
Então, uomo, svegliati! Una cosa è rispettare usi e costumi degli altri 
e una cosa è accettare stronzate tipo 
“per me la preistoria e i dinosauri non sono mai esistiti 
perché il Corano non ne parla”. Minkia quanto gli ho riso in faccia. 

Scusa, e Jurassic park dove me lo metti? Ma stiamo scherzando? 

Tuttavia siamo ancora amici, 
solo che nella rubrica del mio cellulare ho cambiato il suo nome da “Master” 
a “Preistoria”. 

E grazie Dio che i Mozambicani sono un popolo pacifico 
(nonostante siano in guerra) e un popolo tranquillo senza rancori. 

Certo, se sbagli persona potresti beccarti uno 
che per vendetta o per invidia potrebbe farti il malocchio, quello vero, 
e te ne vai in una settimana se non corri da un curandero. È tutto vero. 
Basta una tua impronta del piede nella sabbia per farti “lo scherzetto”. 
Sti cazzi. 

Una mia amica ha avuto un problema simile con la famiglia del suo ex, 
s’è ammalata di colpo e stava malissimo, non era febbre ma era febbre, 
non era malaria ma stava malissimo. 
La portano da un curandero, la preparano per il rituale 
e le danno una gallina viva da tenere in braccio, bididi bodidi bum 
e la gallina muore di colpo nelle sue braccia e lei torna a stare bene. 
Pensa quello che vuoi ma a me s'è gelato il sangue 
proprio perché non capisco e non posso capire, 
cazzo ne sappiamo noi “occidentali” di spiritualità e di rituali? 

Per noi spiritualità é farsi due ore di yoga al parco dei toffa 
o un weekend in montagna a respirare aria buona. 
Per me i “rituali” sono quelli al mattino: 
svegliati > piscialo > lavati > vestiti > esci > guarda che bona quella > caffè > e-mail. 

Scherzo, ma anche no. 

Quando ho detto ad un amico “vorrei partecipare ad uno di quei rituali 
per vedere cosa succede” lui mi ha dato uno schiaffo e mi ha detto serissimo 
“Simon non farlo mai! La tua anima è pura, 
il demone potrebbe scegliere la tua anima 
e non quella della gallina che si sacrifica”. 
Mi sono cacato sotto più della volta alla Dogana con la Svizzera 
e con l’auto piena d’erba. 

E l’ultima troupe della RAI che voleva fare lo scoop sensazionalistico 
sui rituali dei curanderos? Sono scappati correndo dopo 5 minuti 
e non sono mai più tornati. 

Ma torniamo al Dio unico e ai vari libri che si attesta 
siano stati editati da Lui, tipo Pessoa e i suoi vari acronimi... 

Uno che ha creato il mondo in cui viviamo 
con tutta questa spettacolare varietà di vita, colori e sapori, 
uno che ha creato l’universo, cazzo gliene frega di pubblicare un libro??? 

A me frega di pubblicare un libro, 
specialmente perché lavoro tanto e non ho il tempo di cazzeggiare molto 
o di starmene in terrazzo a dipingere. 

Al massimo sto in terrazzo a fare foto.













Due divinità a confronto... 


Milton, Rastaman conosciuto a Lisbona 
e incontrato "per caso" a Maputo 
la prima notte che sono entrato al Núcleo de Arte. 


il pomeriggio che ho filmato il mio primo video rap in Mozambico,
zero budget, smartphone e fantasia.


E il messaggio di Pace del Colectivo imprevisto

www.colectivoimprevisto.blogspot.com 









il ponte in costruzione tra Maputo e Catembe, 
a sério, não como il ponte sullo stretto... 


Ah, se il Mozambico fosse solo cielo azzurro, 
palme carezzate dal vento, spiagge, 
cocco bello, gnocche strabelle, gamberoni e pescioni... 

Ma purtroppo il mondo è pieno di invidia e di stronzi, 
per questo questa terra è piena di banditi e di fuorilegge 
assoldati "dai soliti prepotenti ultra-potenti" 
che stanno rubando tutto il possibile al Mozambico. 

Ué, il Moza l'è grande tre volte l'Italia, ué ciccio, qui ce né di terra! 

I cinesi si stanno rubando la legna, 
gli indiani vengono a comprare terra 
per coltivare cibo da mandare in India, 
perché già "non ci stanno dentro" coi loro consumi... 
Altri vengono per pietre preziose, gas, petrolio 
e quelle altre cosuccie tanto interessanti che giustificano massacri, 
bombe e altre ipocrisie a grappolo.  




La tecnica è sempre la stessa: 

1. destabilizza il paese che hai preso di mira, 
approfitta del fatto che i politici hanno rubato sicuramente qualcosa 
negli anni di "governo" e crea una notizia a livello internazionale  
affermando che "il Moza" deve il triplo di quanto deve realmente, 
(tanto come vuoi che possa difendersi un paese africano 
dagli States & friends?) 
2. corrompi l'opposizione e passa armi alla "resistenza", 
aumenta la violenza; 
3. crea zone off-limits 
dove neanche il più tenace dei giornalisti può avvicinarsi, 
(vedi la storia dell'ebola e la zona che fu colpita dall'epidemia) 
4. accertati che ci siano guerriglieri armati e stra-convinti 
a difendere il tuo nuovo perimetro territoriale; 
5. scatta il "ruba tutto" e: taglia, scava, perfora, trivella, esporta, 
senza che nessuno ti possa incomodare e senza pagare

E intanto il paese vive credendo che il problema 
è tra il presidente nano
e quell'altro stronzo dell'opposizione che, 
a causa dello stile mafioso del partito al potere da 41 anni, 
ovviamente appare meglio di chi sta al comando. 

Ma come dare fiducia o ragione a uno che vive come un vietcong 
nascosto "no mato" protetto da guerriglieri e dai riti dei curanderos? 

Se la tua forma di opposizione parla con proiettili calibro 7,62 
già non fai parte del mondo che può ambire ad avere "una ragione".  

In 7 mesi, lavorando con la Cultura, in ambito Universitario, 
in ambito Bar di giornalisti alla quarta birra, 
in ambito chapa in movimento,
a contatto con freaks, ex-politici, saggi, filosofi, artisti, etc. 
ne senti di cose, se uno è curioso e s'informa trova molti sentieri 
che passano molto por perto dalla realtà dei fatti. 

Lotta per il potere, per il controllo, lotta per stare in piedi 
o per starsene seduti al posto giusto mentre altri esterni ti pagano 
per startene zitto e si fottono (letteralmente) il tuo paese. 

MEMENTO: il Nicaragua tagliato in due come una pizza. 


http://rosadeventi.blogspot.com/2015/11/um-pais-cortado-em-fatias-un-paese.html



Tutto il mondo è paese. Anonimo?



"Siamo tutti nello stesso chapa." Questa è mia. 



"O barco enche cada dia mais." Edgar.   


Samora Machel era un grande uomo, lottò e guidò il Mozambico 
fino al giorno che riuscì a proclamare l'indipendenza del suo paese. 







Poi dimostrò che era davvero a favore del suo popolo 
e allora qualcuno pensò di eliminarlo e il suo aereo ebbe un problema 
durante il volo di ritorno dall'Africa del Sud. 
Tardarono a inviare i soccorsi e casualmente 
non c'era nessuno dello staff di Governo a bordo. 
Beh, coincidenze, certo. 

Come la morte di Enrico Mattei in un misterioso incidente aereo. 

Come la morte nel 2010 del Presidente Polacco e del suo intero staff, 
tutte persone "scomode" a qualcuno. 

È in momenti così che sono felice di essere un perfetto nessuno
libero di farmi la mia vita, ma in realtà i problemi sono seri 
e già non esistono più confini, non esistono barriere, 
sono problemi di tutti. 

L'umanità non è mai stata così unita dai problemi, 
problemi uguali per tutti: 
corruzione 
ipocrisia, politici inutili, 
inquinamento 
e se dimentico qualcosa, beh, lamento.
  



Col TTIP vogliono avvelenarci e dato che non ci stanno già riuscendo 
stanno già provando con un altra scappatoia, la CETA, non è così? 
E il problema è che questa porcheria succede lassù 
dove una parvenza di "Democrazia" e di "Diritti Civili" 
tiene ancora in piedi l'Europa facendo da "filtro". 


Ma fuori dall'Europa non ci sono filtri, zero, nada de nada. 


L'Europa è il vecchio continente? 


 
Beh, allora l'Africa è il continente del futuro
  
Ovvero: come staremo tutti una volta che diritti e servizi saranno 
tutti privatizzati ed ogni lotta fatta dai nonni e dai bisnonni 
sarà dimenticata e cancellata. 

Questi scomodi vecchi rincoglioniti, no, non parlo dei nonni, 
parlo degli ideali.  

Abbiamo "solo" questo pianeta e qualcuno lo guarda 
come fosse il corpo di una puttana a cui puoi fare di tutto, 
anche ammazzarla dopo averla stuprata, 
solo per il piacere di guardarti poi il video. 


"Gaia" foto Stefano Perez + Fares




Se pensi che esagero è perché non hai idea, come molti, 
di quanto perversa possa essere la mente di alcuni nostri "simili" 
nonostante ormai credo fermamente che certe persone capaci 
di certe stragi e di certe violenze, siano da chiamare "mutanti".              
  
http://simonefaresin.blogspot.com/2014/06/iracond-20.html#more 

Nonostante sia un inguaribile ottimista 
non significa che non sia capace di capire dove ci sia lo zampino 
di una mente fina imbrattata di merda dietro ad ogni scandalosa azione 
o reazione tra le mille e una distorte storie che ogni notte 
vengono stampate sui giornali per condizionare il pensiero dell'uomo 
nel nuovo giorno che verrà. 

Ma avanti tutta, ho fiducia, 
ce la faremo, ci salveremo e costruiremo una grande Redenção 
per rappresentarci tutti, senza pregiudizi, 
senza elettori, senza bifolchi e caproni, 
senza coglioni. 

Basta fare come in ogni party che si rispetti: 
mettere una selezione all'entrata 
e non conta "la lista" o il tuo conto in banca. 
Non conta il jeans o la scarpa da tennis, 
non conta che conosci il dj, 
conti tu perché sei umano. 

Vorrei dilungarmi ancora 
ma è Domenica ormai 
ed è una delle migliori serate per uscire a Maputo. 

Chiudo con un contributo ignorante 
e molto "stai senza pensieri" 
la hit del momento che fa ondeggiare tutti i culetti, 
dai più abbondanti ai più stretti. 
Buona tamarraggine afro-house. 
E buona fortuna a tutti. 






2 commenti:

  1. adoro la tua ironia, il tuo modo di scrivere, semplice e essenziale. :) Adorei muito.

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  2. la tua ironia, il tuo modo di scrivere semplice, essenziale e diretto. Adorei muito! =)

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