mercoledì 16 settembre 2020

Fuori onda - "Fora do ar"


 

"Siamo tutti sullo stesso barco, nello stesso chapa, nello stesso beat." 







Pagine, sabbia, Sole, bossoli roventi, sorrisi smaglianti e splendenti. 
Nonostante le difficoltà quotidiane e i pesi caricati sulla testa, 
nelle ceste, nelle coscienze, nelle valigie smarrite. 

Un container pieno di fatti e misfatti, un porto d'Africa, 
4 Storie ed un post. 







Libro in Italiano e in Portoghese. 

5€ + spese d'invio. 

Richiedi la tua copia a
calboni.ed@gmail.com 

Oppure la versione e-book 
dal sito della Calboni 





Il Mozambico è sempre attuale, non certo perché ci sono andato io 
o perché ne parlo per promuovere il mio libro "Fuori onda". 
Al TG di Euronews ne stavano parlando adesso a causa 
dei continui e numerosi attacchi nel Nord del paese 
da parte di gruppi irregolari di presunti fondamentalisti islamici. 

In un paese, faccio notare, dove tutte le religioni hanno sempre 
convissuto in armonia senza problemi.

Il Mozambico ha sempre avuto Arabi, Indiani, varie tribù, 
Zimbabwesi, Ruandesi, Sudafricani, Portoghesi 
e, ovviamente, anche Italiani, ad andare avanti e indietro 
per tutto il paese. Ma nessuno si preoccupa con la religione. 
I problemi son ben altri. 

E adesso sento che l'ex Primo Ministro Britannico Tony Blair 
(Tony Blair! Cristo, lo stesso burattino che faceva il teatrino con G.W. 
per andare a bombardare di corsa l'Iraq ed evitare che quel pazzo di Saddam 
potesse usare pericolosissime armi di distruzione di massa 
rivelatesi poi armi di "distrazione" di massa. 
Massa grigia, anzi massa sembra qualcosa di sostanzioso, 
invece secondo me siamo quasi dei molluschi a livello intellettuale...)
torna alla ribalta con un relatorio dove afferma che 
"in Mozambico serve un intervento militare congiunto." 

Mandare soldati in Moz?
Caschi blu?

Che porcata... Come se il Mozambico non avesse soldati ben addestrati. 
Ma è evidente che ci sono altri interessi in ballo, 
soprattutto in un paese vasto (grande tre volte l'Italia, fai anche quattro) 
ricco di risorse uniche e preziose, 
dai diamanti, alla legna, alla sabbia con cui han già costruito metà 
delle mega-città Cinesi, rubini e soprattutto gas. 
Tanto gas. Il secondo giacimento al mondo. 
E notare che gli altri due paesi con i più gradi giacimenti al mondo 
anche loro non se la passano proprio bene. 

Libia: una diatriba stagnante.
Mozambico: un disastro andante con brio.
Cipro: un'incidente diplomatico in corso con la Turchia 
che non si risolve certo con un "Bella zio!" 

Storie, misteri, ricatti, la Geopolitica mondiale 
è concimata da una merda di "relazioni" a forza 
e un braccio di ferro costante 
tra chi vuole saccheggiare l'Africa 
e chi ci vuole guadagnare la sua bella fetta. 

Non si possono fare paragoni con sciacalli, jene e avvoltoi 
perché almeno gli animali fanno parte di una catena eco-sostenibile. 
Invece i giochi di potere e le lotte interne 
sono un cancro terribile da sradicare.
Dobbiamo fare i conti con questa realtà. 
È pur sempre il NOSTRO Mondo! 

Cambiano i confini, le tradizioni, le coordinate 
ma stiamo sempre parlando del NOSTRO Pianeta. 



"Questo pianeta è l’unico, al momento, tra gassosi e sabbiosi, 
in milioni di miliardi di anni luce a 360º, in tutte le realtà, 
parallele o perpendicolari che siano. 
Solo dopo aver ripulito il vagone possiamo tornare ai nostri posti 
e ripartire, “verso l’infinito ed oltre”..." 

Tratto da Fuori onda. 







"Fuori onda" è un esperimento letterario. 
Sono affascinato dalla scrittura schietta e sporca 
di Henry Miller in "Tropico del Cancro" 
e ho sperimentato la "tecnica" del Maestro 
al Tropico del Capricorno. 

Nell'emisfero Sud, ammirando meravigliato 
le costellazioni al contrario...
E non solo. 

"Fuori onda" non ha niente a che vedere 
con il mio lavoro in ambito Culturale 
o con le iniziative del Colectivo imprevisto.






Ogni evento è un capitolo, non a caso. 
Sto preparando un libro con una dozzina di storie 
tra le tante e disparate che mi son portato nel cuore 
tornando nella mia "vecchia" Europa. 

Se l'Europa è il vecchio continente 
l'Africa allora che cos'è 
se non il continente del futuro? 

Sempre giovane, sempre ricca, 
sempre fertile.

Da Lisbona a Maputo il cambio è forte 
(anche all'agenzia del cambio) 
per questo ha aiutato aver incontrato anche là 
pastel de nata, caffè e calçada portoghese 
lungo le Avenide e la Marginal
Italiani poi, li trovi davvero ovunque 
a preoccuparsi di far mangiare bene i clienti 
e a mescolare usanze e tradizioni 
tra spadellate, eventi e pubblicazioni. 


Ma quello che affascina realmente 
non sono le comodità della città 
ma la profondità del mare verde e selvaggio 
che si estende dalla costa bagnata dall'Indico (l'Oceano Indiano) 
fino a Ovest alla costa Atlantica. 








Ho un container di materiale, video, foto, 
ancora tutto da organizzare e usare per esposizioni 
e altri lavori. 


Segnalo un documentario che ho filmato 
seguendo le tracce di un grande Artista: Malangatana. 







Altri racconti miei 
delle serie "Cose dell'altro Tropico" 







E KANIMAMBO.BLOGSPOT? 

So what future? 

Quo vadis? 

Hey Joe, vamos pra onde?


Prossime pubblicazioni in lavorazione: 


Cap. 6 "CAPULANA CONNECTION" 

Cap. 7 "PURA BANDIDAGEM" 


 Due nuovi capitoli, due nuovi racconti 
che sono anche il copione per due film 
che vorrei realizzare 
tra le tante cose ancora da fare.  







Continua a leggere! 


Kanimambo :) 





Foto e testi di Simone Faresin.









"Moçambique aníma!"









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