"Siamo tutti sullo stesso barco, nello stesso chapa, nello stesso beat."
Pagine, sabbia, Sole, bossoli roventi, sorrisi smaglianti e splendenti.
Nonostante le difficoltà quotidiane e i pesi caricati sulla testa,
nelle ceste, nelle coscienze, nelle valigie smarrite.
Un container pieno di fatti e misfatti, un porto d'Africa,
4 Storie ed un post.
Libro in Italiano e in Portoghese.
5€ + spese d'invio.
Richiedi la tua copia a
calboni.ed@gmail.com
Oppure la versione e-book
dal sito della Calboni
Il Mozambico è sempre attuale, non certo perché ci sono andato io
o perché ne parlo per promuovere il mio libro "Fuori onda".
Al TG di Euronews ne stavano parlando adesso a causa
dei continui e numerosi attacchi nel Nord del paese
da parte di gruppi irregolari di presunti fondamentalisti islamici.
In un paese, faccio notare, dove tutte le religioni hanno sempre
convissuto in armonia senza problemi.
Il Mozambico ha sempre avuto Arabi, Indiani, varie tribù,
Zimbabwesi, Ruandesi, Sudafricani, Portoghesi
e, ovviamente, anche Italiani, ad andare avanti e indietro
per tutto il paese. Ma nessuno si preoccupa con la religione.
I problemi son ben altri.
E adesso sento che l'ex Primo Ministro Britannico Tony Blair
(Tony Blair! Cristo, lo stesso burattino che faceva il teatrino con G.W.
per andare a bombardare di corsa l'Iraq ed evitare che quel pazzo di Saddam
potesse usare pericolosissime armi di distruzione di massa
rivelatesi poi armi di "distrazione" di massa.
Massa grigia, anzi massa sembra qualcosa di sostanzioso,
invece secondo me siamo quasi dei molluschi a livello intellettuale...)
torna alla ribalta con un relatorio dove afferma che
"in Mozambico serve un intervento militare congiunto."
Mandare soldati in Moz?
Caschi blu?
Che porcata... Come se il Mozambico non avesse soldati ben addestrati.
Ma è evidente che ci sono altri interessi in ballo,
soprattutto in un paese vasto (grande tre volte l'Italia, fai anche quattro)
ricco di risorse uniche e preziose,
dai diamanti, alla legna, alla sabbia con cui han già costruito metà
delle mega-città Cinesi, rubini e soprattutto gas.
Tanto gas. Il secondo giacimento al mondo.
E notare che gli altri due paesi con i più gradi giacimenti al mondo
anche loro non se la passano proprio bene.
Libia: una diatriba stagnante.
Mozambico: un disastro andante con brio.
Cipro: un'incidente diplomatico in corso con la Turchia
che non si risolve certo con un "Bella zio!"
Storie, misteri, ricatti, la Geopolitica mondiale
è concimata da una merda di "relazioni" a forza
e un braccio di ferro costante
tra chi vuole saccheggiare l'Africa
e chi ci vuole guadagnare la sua bella fetta.
Non si possono fare paragoni con sciacalli, jene e avvoltoi
perché almeno gli animali fanno parte di una catena eco-sostenibile.
Invece i giochi di potere e le lotte interne
sono un cancro terribile da sradicare.
Dobbiamo fare i conti con questa realtà.
È pur sempre il NOSTRO Mondo!
Cambiano i confini, le tradizioni, le coordinate
ma stiamo sempre parlando del NOSTRO Pianeta.
"Questo pianeta è l’unico, al momento, tra gassosi e sabbiosi,
in milioni di miliardi di anni luce a 360º, in tutte le realtà,
parallele o perpendicolari che siano.
Solo dopo aver ripulito il vagone possiamo tornare ai nostri posti
e ripartire, “verso l’infinito ed oltre”..."
Tratto da Fuori onda.
"Fuori onda" è un esperimento letterario.
Sono affascinato dalla scrittura schietta e sporca
di Henry Miller in "Tropico del Cancro"
e ho sperimentato la "tecnica" del Maestro
al Tropico del Capricorno.
Nell'emisfero Sud, ammirando meravigliato
le costellazioni al contrario...
E non solo.
"Fuori onda" non ha niente a che vedere
con il mio lavoro in ambito Culturale
o con le iniziative del Colectivo imprevisto.
Ogni evento è un capitolo, non a caso.
Sto preparando un libro con una dozzina di storie
tra le tante e disparate che mi son portato nel cuore
tornando nella mia "vecchia" Europa.
Se l'Europa è il vecchio continente
l'Africa allora che cos'è
se non il continente del futuro?
Sempre giovane, sempre ricca,
sempre fertile.
Da Lisbona a Maputo il cambio è forte
(anche all'agenzia del cambio)
per questo ha aiutato aver incontrato anche là
pastel de nata, caffè e calçada portoghese
lungo le Avenide e la Marginal.
Italiani poi, li trovi davvero ovunque
a preoccuparsi di far mangiare bene i clienti
e a mescolare usanze e tradizioni
tra spadellate, eventi e pubblicazioni.
Ma quello che affascina realmente
non sono le comodità della città
ma la profondità del mare verde e selvaggio
che si estende dalla costa bagnata dall'Indico (l'Oceano Indiano)
fino a Ovest alla costa Atlantica.
Ho un container di materiale, video, foto,
ancora tutto da organizzare e usare per esposizioni
e altri lavori.
Segnalo un documentario che ho filmato
seguendo le tracce di un grande Artista: Malangatana.
Altri racconti miei
delle serie "Cose dell'altro Tropico"
E KANIMAMBO.BLOGSPOT?
So what future?
Quo vadis?
Hey Joe, vamos pra onde?
Prossime pubblicazioni in lavorazione:
Cap. 6 "CAPULANA CONNECTION"
Cap. 7 "PURA BANDIDAGEM"
Due nuovi capitoli, due nuovi racconti
che sono anche il copione per due film
che vorrei realizzare
tra le tante cose ancora da fare.
Continua a leggere!
Kanimambo :)
Foto e testi di Simone Faresin.
"Moçambique aníma!"
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